L’osteopatia è un trattamento manuale finalizzato a riequilibrare le articolazioni ed i tessuti che compongono il sistema muscolo-scheletrico (legamenti, muscoli, fasce ecc.).
Semplificando si può dire che la medicina osteopatica ha come obiettivo quello di ridonare a tutto il corpo la sua naturale mobilità.
L’assenza di movimento infatti è un grosso problema per il nostro corpo. Questo è intuitivo se pensiamo a grandi articolazioni, per esempio: il dolore ad un’anca porterà a cercare di muoverla il meno possibile, ma così facendo si crea si camminerà in modo innaturale e alla lunga questo crea un dolore alla schiena.
Questo è quello che può succedere nel macroscopico, ma gli effetti della riduzione della mobilità sono principalmente a livello microscopico: no movimento significa riduzione del flusso sanguigno, quindi riduzione dell’apporto di nutrienti, minor capacità smaltimento delle sostanze di scarto e delle tossine, congestione ecc…
È importante sapere che l’osteopata non manipola solo le articolazioni ed i muscoli, ma può intervenire anche sui visceri. La mancanza di mobilità viscerale è infatti causa di molteplici conseguenze, è risaputo ad esempio che può comportare stipsi, ma è meno conosciuto il fatto che problemi viscerali si possono ripercuotere sulla muscolatura e sulle articolazioni. Sono frequenti infatti lombalgie causate da problemi intestinali, cervicalgie e/o dolori della spalla causati da gastrite ecc.
L’osteopatia è quindi una medicina olistica, cioè che mira a capire il funzionamento e la relazione fra tutti i componenti del corpo. Non c’è da stupirsi quindi se nel trattamento di una lombalgia l’operatore possa passare del tempo a manipolare il diaframma e l’addome del paziente.